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Perchè me ne sono andato. Già, a volte ci penso. Certo è stata una decisione sofferta, ma meditata, e senz'altro la migliore, per le ragioni che vado ad esporre.
Per frequentare, per vivere la Sezione, è necessario anzitutto riconoscere in chi ti sta intorno la stessa comunione di intenti e la stessa voglia di sviluppare la passione per
il mondo radio, in ogni sua forma e senza pregiudizi. Nei 30 anni di appartenenza al sodalizio, ho trovato tante persone con questa idea, e con loro abbiamo fatto tante esperienze: è stato bello.
Voglio ricordarne qualcuna, per chi ha la memoria corta, per chi critica senza sapere o, peggio, non vuole ricordare.
Abbiamo partecipato a tante radioassistenze sportive, che portano visibilità alla Sezione e mostrano che i radioamatori non sono solo quelli che disturbano la TV.
Abbiamo sistemato più e più volte le antenne sul tetto della Sezione, sistemato l'impianto elettrico, il tetto, dipinto i muri.
Abbiamo tagliato l'erba, rifatto l'impianto elettrico, sistemato le antenne più volte sul Monte Cassio.
Abbiamo partecipato a contest, attività di propaganda nelle scuole, prove di sintonia in Prefettura.
Abbiamo tenuto numerosi corsi per i nuovi radioamatori.
Personalmente sono stato segretario della Sezione per 12 anni, investendoci parecchio tempo.
L'ho fatto volentieri e non rimpiango nulla.
Ho visto soci contenti e soci scontenti, soci collaborativi e soci criticoni.
Qualche attrito c'è sempre stato, ma sopportabile. Negli ultimi 3 anni invece, molte cose sono cambiate. Avevamo un ottimo segretario, che mi è succeduto, ottimo ragazzo "novice" tra noi, ma
da subito ben inserito e voglioso di dare il suo contributo. Già dai primi incontri in riunione di Consiglio, subì le prime critiche. Gli fu imposto di non detenere nulla dei documenti di Sezione a casa propria (come invece sarebbe logico per il Segretario, che li deve controllare quasi quotidianamente). Si è anche manifestata la volontà di togliergli la gestione della cassa,
separando le cariche segretario-tesoriere, temendo chissà che. Cose che avrebbero convinto chiunque a mollare prima del tempo, con un buon "vaffa" di Grilliana memoria.
Ma il buon Giuseppe ha sopportato, ed è rimasto in carica fino al termine del suo mandato, svolgendo ogni lavoro col massimo della cura e dell'impegno.
Grazie, Giuseppe.
Ho detto "avevamo", perchè anche lui è stato poi travolto dagli eventi e ha preferito lidi più tranquilli.
Già, perchè le acque si sono agitate parecchio.
Porti una casacca della Protezione civile ? Parli di Protezione civile in Sezione ? ERETICO !
Al rogo ! Che non si osi !
Fai una presentazione, una conversazione del primo venerdi del mese ? Salta subito fuori colui che sa tutto, colui che per primo ha fatto tutto in campo radio, e ti critica, non ti lascia più parlare, urla, racconta per ore il suo glorioso passato.
Non che non si voglia riconoscergli qualche merito, ma il troppo stroppia.
E così alcuni che si sarebbero proposti per fare qualche presentazione, hanno rinunciato.
Uno non si è più fatto vedere in Sezione, ed è anche andato via dall'Italia. Spero non solo per questo, ma certo ciò ha contribuito a questa scelta. Lorenzo, sei sempre nei nostri pensieri, spero di riaverti presto tra noi.
Tanti altri episodi spiacevoli sono accaduti, ma soprattutto il clima creatosi negli ultimi mesi ci ha fatto decidere per trasferirci in una altra Sezione ARI.
Minacce di morte, minacce a chi non è emiliano ma lombardo di starsene oltre Po, urla, cestini della carta che volano, presi a calci.
E così la Sezione è diventato un ambiente pericoloso, dove molti preferiscono non andare più, per non essere offesi, attaccati, minacciati. Per la propria incolumità.
Anche io ho scelto questa via, in fondo la più semplice, la più comoda.
Altri hanno deciso di non rinnovare la propria iscrizione all'ARI.
Se si fosse trattato di ambiente lavorativo, avrei lottato di più; ma per un hobby.... non merita farsi sangue amaro per un hobby. Deve essere uno svago, un divertimento.
Tutti si dovrebbe lavorare per creare, per collaborare, con rispetto reciproco, con le inevitabili discussioni franche e pacate, fatte per risolvere i problemi e non per crearli.
Nella Sezione in cui ora sono iscritto, tira tutta altra aria. Qualsiasi cosa fai, ti ringraziano. Tutto viene concertato e deciso in armonia. Nessuno urla, nessuno ti critica se vai vestito
di giallo o di blu, o se appartieni alla Protezione Civile. Anzi, ognuno è gratificato per quanto apporta con la propria esperienza in ogni campo. Vale la pena fare qualche Km in più.
Un paradiso ? No, ma una Sezione ARI come tutte dovrebbero essere.
Da quando la frequentiamo, abbiamo ripreso la voglia di fare, di organizzare, di presentare. Ognuno porta quello che può; nessuno è più bravo degli altri. Nessuno è stato il primo a fare tutto.
Chi organizza, chi porta le radio, chi le antenne, chi un salame, chi un semplice saluto.
Tutti sono benvenuti in ogni attività, purchè non vogliano fare la prima donna, purchè mantengano comportamenti civili.
Abbiamo trovato un'accoglienza, fin da subito, eccezionale. Noi che eravamo "abituati" ad essere criticati, a trovarci sempre tra persone con la minaccia pronta, con l'urlo facile, ora ci troviamo tra ragazzi che ci hanno accolto come se fossimo sempre stati dei loro: anzi, la prima cosa che ci è stata detta è: non esistono due gruppi, i parmigiani e i fidentini; siamo tutti soci ARI-Fidenza, uguali, con la volontà di favorire la Sezione e il lavoro di gruppo tra i primi obiettivi.
Io, noi, ringraziamo per questa accoglienza, e cercheremo di fare il nostro meglio !
Tante attività sono già in cantiere, coordinate dal Consiglio Direttivo e non da una sola
persona. Grazie, ARI-Fidenza.
Che dire circa la "vecchia" Sezione: ormai il divorzio è compiuto, nuove elezioni sono imminenti, sceglierà la sua strada. Grazie per quello che mi hai dato in passato.
CIAO ! da uno dei 25 che hanno scelto l'armonia, la pace, la voglia di fare.
Vittorio ik4cie
Come darti torto
Ciao Vittorio, ciao a tutti....
mi collego alle tue motivazioni di divorzio per esprimere molto velocemente anche il mio parere.
Innanzitutto ti ringrazio per le belle parole espresse sul mio conto ma come ben sai se mi sono ritrovato in Ari Parma a darmi da fare è soprattutto grazie a te e Fabrizio che mi avete saputo accogliere sin da subito coinvolgendomi in modo attivo nelle varie attività, insegnandomi tutto quanto c'era da sapere. Fortunatamente nonostante tutto tale approccio è ancora valido e quindi non smetterò mai di ringraziarvi.
Come hai ben esposto, le motivazioni del divorzio sono tante, si va dall'antipatia di alcuni soci che venivano in Sezione solo per pretendere i servizi e mai a darsi da fare, fino alle urla e le minacce di qualche personaggio che forse veniva in Sezione con quel solo fine.
Io a differenza tua non ho esitato un attimo a decidere di cambiare Sezione e questo per il solo fatto che non ho un legame affettivo dovuto ai pochi anni di attività che mi legano ad essa. Ciononostante ho sin da subito notato la differenza di clima tra la "vecchia" Sezione e la "nuova". In quest'ultima sembra veramente tutto semplice e qualsiasi attività è lecita ed incentivata. L'importante è fare e portare visibilità. Nella "vecchia" ogni volta bisognava pensarci 10 volte per cercar di essere criticati il meno possibile.
I vari esempi gli hai già riportati tu Vittorio, per cui non è necessario andare oltre, anche se ce ne sarebbero altri da riempire pagine e pagine....
Spero tanto che la situazione migliori a Parma, ma non per me che sto benissimo dove sto, ma per quei soci che hanno deciso di restarci nonostante tutto....
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Giuseppe
IZ4ORF
Io sono di quelli che
Io sono di quelli che resistono, nonostante tutto. Evitare questa migrazione sarebbe stata bella cosa, ma il supporto di chi doveva regolare il rapporto dei soci, come citato in vari articoli del nostro statuto, non c’è stato. Del problema c’è stato un particolare disinteresse dei nostri dirigenti (e non parlo della sezione). Evidentemente il benessere delle nostre sezioni è nella testa di pochi: troppa fatica mediare le ‘rogne’.
Io ho scelto di restare, sarà che frequento la sezione da ormai 40 anni, sarà la nostalgia dei tempi migliori o forse, semplicemente, riesco a compatire i soliti idioti.
Ho anche scelto di non partecipare alle attività di sezione e di non fornire il mio contributo fintanto che le questioni più spinose non saranno risolte. Spero ancora, magari mi illudo, in un aiuto della nostra ‘governace’, per dare una nuova spinta ad una sezione che è presente a Parma dal 1946 e che, a mia memoria, non ha mai subito un simile tracollo: in 4 anni se ne sono andati circa 50 soci, di fatto la sezione è dimezzata. Dei restanti la maggior parte si è allontanata, come il sottoscritto. Ci sono, tuttavia, alcuni che continuano come se nulla fosse. Pavidamente stanno zitti se si urla e si offende, non prendono provvedimenti. Altri ritengono che un ‘dito pieno di radio’ dia il diritto ad un qualunque comportamento.
Vedremo il nuovo consiglio, ma ho forti perplessità. Fino ad ora c’è stata solo la preoccupazione di fornire una sorta di apparente normalità senza curare il male.
Mi spiace per il vostro allontanamento, ma comprendo perfettamente il vostro stato d’animo e rispetto le vostre decisioni. Del resto la stima reciproca e la collaborazione non potranno essere minate da questi avvenimenti.
I4NKF, Fabrizio
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